#Blackout Black Friday: il boicottaggio delle star

Le star contro il Black Friday. E a favore dei diritti civili
Blackout Black Friday il boicottaggio delle star
Ami+Frenchtrotters
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Un paio di premesse di ripasso. La prima è molto semplice. Per i pochissimi che non lo sapessero, Black Friday è solitamente il giorno di grandi saldi che segue, di 24 ore, il giorno del Ringraziamento e che coinvolge tutti i negozi e i retailer degli Stati Uniti (compresi quelli online).

La seconda invece è estremamente delicata ed è legata ai cosiddette proteste di Ferguson che, a distanza di parecchi mesi dall’evento che li ha scatenati, continuano a scuotere l’opinione pubblica statunitense. I fatti sono neutri e parlano dell’omicidio avvenuto il 9 agosto a Ferguson (Missouri) di un diciottenne afroamericano di nome Michael Brown abbattuto a colpi di pistola dall’agente Darren Wilson. Il ragazzo, sospettato di furto, è stato trovato totalmente disarmato. Pochi giorni fa è arrivata la sentenza del Grand Jury (una sorta di versione potenziata dell’italiano Giudice dell’Udienza Preliminare) che ha deciso di non procedere nei confronti dell’agente. Una decisione che ha riacceso le proteste che si sono ormai estese a tutto il territorio americano.

Da un lato c’è una sentenza emessa dai giudici. Sindacarla in questa sede è, soprattutto in assenza di qualunque elemento concreto, sbagliato e totalmente fuori luogo. Dall’altra parte però c’è il sentimento di una comunità che ha ancora impressa la cicatrice dolorosa del razzismo (da Rosa Parks a oggi sono passati meno di 60 anni) che, in alcuni casi, rimane nel concreto un drammatico status presente.

Come ha detto Ava DuVernay: “I fatti di Ferguson sono uno specchio del nostro passato. Uno specchio però in cui dobbiamo avere il coraggio di guardare”. Ed è proprio a seguito dei fatti di Ferguson, della ferita che si è riaperta nella coscienza della comunità afroamericana, che numerose star hanno deciso di dare il via a una campagna per il boicottaggio del Black Friday.

Intorno agli hashtag #BlackoutBlackFriday, #NotOneDime e #HandsUpDontSpend, si è radunata una vera folla impegnata a diffondere un messaggio semplice e chiaro “anziché passare il venerdì a fare shopping, impegnamoci in qualcosa di più importante e significativo”. Un boicottaggio in piena regola, per spiegare in maniera inequivocabile che "No Justice, No Profit".

Alla campagna hanno aderito sinora, insieme alla sopracitata Ava DuVernay (regista del film Selma, dedicato proprio alla lotta per i diritti civili condotta da Martin Luther King), anche il rap mogul Russell Simmons, l’attore di Greys’ Anathomy Jesse Williams, il regista Ryan Coogler, Q-Tip e l’attrice di The Vampire Diaries Kat Graham. Non solo “mobilitazione da hashtag”, però. Iniziano infatti a comparire le prime iniziative  importanti che prenderanno il via proprio oggi, nel giorno del Black Friday.

Da un lato la proiezione, organizzata da un gruppo di Los Angeles, di Fruitvale Station. Il biglietto d’ingresso, per l’occasione, consisterà in una donazione in cibo. Dall’altra la lettura, organizzata dal neonato network Blackout For Human Rights (fondato da Ryan Coogler, il regista proprio di Fruitvale Station), di Do The Right Thing di Spike Lee a opera, tra gli altri, dell’attore Michael B. Jordan e di John Turturro.